Il volto del Cristo sull’ulivo a Scarpaleggia. (Dalla “Gazzetta del Sud”
– 7 giugno 1987). Nel mese di aprile 1987 le cronache dei giornali
riportano un fatto straordinario, dai contorni miracolistici: in una
località del vibonese, presso Sant’Onofrio, su un ulivo centenario, si
sarebbe formata l’immagine del Cristo. La Chiesa, con la sua millenaria
prudenza non si pronuncia, ne può, d’altronde, sciogliere gli enigmi che
la fantasia popolare qualifica già come eventi reali e indubitabili. La
zona dell’apparizione si trasforma immediatamente: sul posto
bancarelle, sbucate improvvisamente, dove, si vende di tutto, supporti
per colorare di scampagnata una visita che doveva verificare e far luce
su un mistero naturale o soprannaturale: è la civiltà del consumismo che
non arretra neppure di fronte a fatti straordinari, anzi si serve di
essi per riaffermarsi. E’ un brano di una introspezione comparata che
riporta alla mente altri dubbi, altre storie di uomini, ma che riesce a
scavare all’interno di questa rinata e convulsa frenesia religiosa e
pagana insieme, coinvolgendo, in prima persona, lo stesso autore: il
mistero della fede e dell’ignoto conserva sempre il suo grande richiamo
testo di:Melissandra
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