A processo la dottoressa del caso De Grazia

Del Vecchio è stata rinviata a giudizio ad Imperia accusata di aver falsificato decine di viste necroscopiche. Era la consulente della Procura di Nocera e Reggio che definì «naturale» la morte del capitano che indagava sulle navi dei veleni

REGGIO CALABRIA C'è un'imputata che lega il suo nome indissolubilmente a uno dei misteri più fitti che interessano la Calabria nell'inchiesta per presunte irregolarità nella stesura di relazioni necroscopiche ad Imperia: Simona Del Vecchio. 

La dottoressa – ex direttrice di Medicina legale d'Imperia - è a processo davanti al Tribunale di Imperia con l'accusa di aver firmato certificati di morte senza aver ispezionato i cadaveri. Avrebbe firmato almeno quarantasei verbali di visite necroscopiche, secondo la Procura ligure, «nonostante non avesse svolto tali attività e tali fatti non fossero veritieri».  

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